La salute dell’uomo: sintomi, diagnosi e terapie dell’ipertrofia prostatica benigna

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è la più comune patologia della prostata con un alta incidenza negli uomini sopra i 50 anni ed ancor di più sopra i 65. Spesso comporta un incremento volumetrico benigno della prostata, ad ostruzione cervico uretrale e ai così detti LUTS, sintomi del tratto urinario inferiore.

QUALI SONO I SINTOMI PIù COMUNI?

L’IPB spesso è caratterizzata da una sintomatologia disurica che può andare dal lieve a moderato a grave. Spesso però i disturbi hanno un impatto negativo sulla vita quotidiana dei pazienti. I principali sintomi sono:

  • pollachiuria (dover andare più spesso a urinare)
  • nicturia (alzarsi la notte per urinare)
  • urgenza minzionale
  • sensazione di incompleto svuotamento vescicale sino anche a ritenzione urinaria acuta

Nel 35% dei pazienti al di sopra dei 65 anni questa sintomatologia è sostenuta da IPB.

LA DIAGNOSI

Per la diagnosi dell’IPB è necessaria una visita specialistica urologica, con una buona anamnesi e l’esplorazione rettale che permetterà di valutare le dimensioni della prostata. Altri strumenti importanti in fase diagnostica sono:

  • il dosaggio del PSA per escludere la presenza neoplasia prostatica (tumore), attraverso le analisi del sangue
  • il questionario IPSS, che permette di valutare il grado di gravità dei sintomi e il disagio del paziente. In base a quanto emerso dal punteggio del questionario, lo specialista può programmare in maniera accurata la terapia e il follow up del paziente
  • l’uroflussimetria, esame semplice e non invasivo, che permette di capire l’entità dell’ostruzione
  • l’ecografia dell’apparato urinario utile sia per evidenziare patologie concomitanti che soprattutto evidenziare la volumetria della ghiandola prostatica, imprescindibile  in caso di intervento chirurgico

LA TERAPIA

La terapia medica consiste essenzialmente nell’uso di alfa bloccanti, che portano ad un rilasciamento dello sfintere liscio, in singola terapia o in associazione con inibitori delle 5 alfa reduttasi. L'uso di questi farmaci riduce notevolmente i sintomi legati alla minzione e all’inibizione della crescita della ghiandola prostatica. In una percentuale dei pazienti può portare ad una riduzione del volume prostatico di circa il 20%.
Nei casi con sintomatologia grave o resistenti alla terapia si consiglia un intervento chirurgico di resezione prostatica trans uretrale endoscopico (sotto gli 80 ml di volume) o a cielo aperto APTV in prostate di dimensioni maggiori.
Per chiarire dubbi e domande su sintomi e terapie legati all’ipertrofia prostatica benigna, sarò a disposizione giovedi 25 Agosto sulla pagina facebook di Sardegna For You durante l’evento #atupertu a partire dalle 18,30.